Saturday, October 21, 2006

Come nasce la Link Popularity

La Link Popularity (LP) rappresenta, in ambito SEO, la popolarità di un sito nella rete, e viene espressa dal numero, e dalla qualità, dei link che puntano ad un documento nel web.

Il concetto di Link Popularity nei motori di ricerca si può far risalire alla nascita dell'algoritmo di Google, quando veniva ancora chiamato Backrub dai suoi creatori, S.Brin e L. Page: l'innovazione infatti che i due, allora studenti, introdussero nel Web fu proprio legata a quello che tutti i SEO ora chiamano Link Popularity.

Il concetto a cui si ispirarono in realtà è molto semplice e deriva da considerazioni di tipo accademiche e sulla semplice, e retorica, domanda: "Quando, in ambito accademico, una pubblicazione, una ricerca, un articolo, acquista importanza e notorietà?"

La risposta è semplice: quando comincia ad essere citato da altri documenti, articoli e pubblicazioni come fonte.

Questo semplice concetto ha dato vita all'enorme successo di Google, che appunto si basava sulla considerazione e sul peso dei link che puntavano ad un determinato documento.

Tramite il PageRank, uno dei primissimi algoritmi di Google, si trovò infatti uno "strumento" per valutare e qualificare un documento nel Web a seconda del numero, e del peso, dei link nel web che puntano allo stesso, e cioè di quella che chiamiamo adesso Link Popularity.

Per approfondimenti: la Link Popularity

Friday, October 06, 2006

Fattori arcani del comando site: su Google

Il solito post notturno, sta diventando una sana abitudine, per i miei pochi e affezionati lettori appassionati di posizionamento sui motori di ricerca: sì perchè personalmente reputo il posizionamento sui motori di ricerca una passione innanzitutto, e dopo un lavoro.

L'argomento di oggi è l'indicizzazione su Google. Non vi parlo di come si indicizza un sito su Google, visto che penso che chiunque di voi si occupi di posizionamento conosca alla perfezione l'argomento, ma vorrei soffermare l'attenzione di questo mio post sugli strani fenomeni, in questo caso veramente fattori arcani, che si verificano ormai da una settimana a questa parte con il comando "site:www.nomesito.est" su Google per verificare le pagine indicizzate dallo spider Googlebot. Il comando "site:", come sapete, viene utilizzato nel posizionamento per verificare le pagine indicizzate dallo spider di Google durante i suoi crawl: strumento usato da molti anche come verifica del proprio lavoro per controllare eventuali errori nella costruzione di pagine statiche, come ad esempio, titoli o descrizioni troppo simili e poco pertinenti o tematizzate.

Ok, ho scritto abbastanza su come si usa il "site", e poi lo sapete tutti: veniamo a noi.

Perchè da una settimana su alcuni siti notiamo un nuovo modo di visualizzare le pagine indicizzate? Cosa trama Google?

Il comando "site:" ha sempre restituito visibili, finora, tutte le pagine indicizzate nel motore di ricerca, omettendo alla prima ricerca, le pagine con titoli e descrizioni tutte uguali, spesso errori SEO molto gravi, che era possibile visualizzare comunque con la ricerca "ripetere la ricerca visualizzando i risultati omessi". Ora questa opzione non compare più su alcuni siti, ma nella parte dei risultati delle pagine indicizzate si nota una cosa del tipo"x su y su circa z".

Veniamo da un esport del TBPR e da un aggiornamento dei backlink, e in questi giorni sia l'indicizzazione di nuovi siti, che il deep crawl sono sembrati rallentati rispetto ai normali ritmi a cui ci aveva abituato il motore di ricerca di Mountain View. Bassa disponibilità generale di risorse?

Per alcuni siti si è visto un notevole aumento generale del valore di PageRank e anche alcune serp si sono mosse. Alcuni siti riportano anche vecchie pagine in cache.

La normalità poi è che le pagine, anche se non visibili, mantengono il proprio TBPR e la loro posizione in serp: sembra come il comando "link:www.nomedominio.est", che ha sempre fornito visualizzazioni di questo tipo, senza che nessun SEO finora sia riuscito a svelare i fattori arcani di questo tipo di ricerca e del perchè Google ci faccesse vedere solo alcuni dei nostri link.

Cosa combinano a Mountain View? :D

Thursday, October 05, 2006

Directory e Posizionamento

Tutti voi che vi occupate di posizionamento e leggete questo blog sapete bene quanto contano quelli che chiamiamo "fattori esterni", cioè i link, nel posizionamento di un sito sui motori di ricerca.

Senza addentrarmi ora in discorsi che richiederebbero molto più di un semplice post per valutare il peso di un link in una campagna di posizionamento, dalla tematizzatione, al PageRank o al TrustRank del sito che ospita il link, vorrei rivolgermi a tutti voi che utilizzate le migliaia di directory che ormai popolano la rete italiana per "spammare" i link dei vostri siti in pagine a tema e costruirvi la vostra bella link popularity.

Eh si perchè molti aspiranti SEO agli inizi della loro futura carriera, usano proprio le directory per incrementare i link che puntano al proprio sito; ieri sera, googlando un po, approdo su una serp in cui tra i risultati, il buon Google mi proponeva una directory che io stesso avevo spesso usato fino a qualche tempo fa.

Passando semplicemente il mouse sui siti proposti dalla directory, mi accorgo subito che c'è qualcosa che non va, visto che non vedo i link ai siti nella parte bassa del mio browser. Guardo il codice e vedo che la directory ha installato un sistema per tracciare i click sui suoi link, impedendo quindi il collegamento diretto dall'href e quindi il passaggio del PR.

Così, spinto dalla curiosità, rispolvero la mia vecchia lista di directory e verifico qualche link: morale della favola ho trovato molte, molte, molte directory che, una volta riempite, hanno modificato il loro sistema di linking, e quindi sono diventate "inutili" per i fini per cui ogni SEO o aspirante tale le usava.

Ragazzi, le directory usatele pure, ma verificate, controllate il codice !

Passare ore e ore del vostro tempo a segnalare siti, per poi, un bel giorno, ritrovarsi con link inutili e ore di lavoro buttate non è proprio il massimo.

Quindi verificate, verificate e verificate: e NON affidate la vostra strategia di promozione alle sole directory perchè, da un giorno all'altro, vi potreste ritrovare senza link alcuno e aver sprecato del tempo che potevate impiegare in maniera migliore.

Tuesday, October 03, 2006

Posizionamento e Comunicazione

Riporto qui due righe che ho scritto su www.motoriericerca.com a seguito della decisione presa di intraprendere un'attività da libero professionista nel settore della comunicazione: si perchè realizzare siti internet di successo, posizionarli sui motori di ricerca e "convertire" i visitatori in potenziali clienti non solo è complicato e difficile senza una adeguata strategia di web marketing, un piano strategico di marketing che ci guidi attraverso la scelta della soluzione migliore a seconda delle esigenze e delle aspettative del cliente, ma diventa praticamente impossibile senza conoscere le basi della comunicazione.

Web Marketing vs SEO

Le evoluzioni dei motori di ricerca determinano sempre più la fusione dei ruoli di web marketer e SEO. Ho approcciato il SEO da semplice curioso e l’ho sempre visto come un’attività indipendente dal web marketing: studiare e capire i meccanismi di funzionamento dei motori di ricerca era indispensabile per riuscire a posizionare un sito internet tra i risultati delle ricerche.

Fino a qualche tempo fa ad esempio, semplici trucchetti come doorway, testi nascosti e simili, erano una pratica comune nel Search Engine Optimizations, utilizzati anche dalle maggiori web agency per spingere un sito internet nei motori.

Il mio approccio da informatico curioso, avendo basi di matematica avanzata derivanti dalla mia formazione ingegneristica, mi consentivano di capire il funzionamento degli algoritmi che regolano il funzionamento dei motori di ricerca.

Assistendo da vicino ai cambiamenti del settore e le evoluzioni dei motori, sto cambiando il mio modo di vedere il SEO, riportandolo forse a quello che effettivamente è: una delle fasi, o strategie, di una campagna di web marketing di successo.

E’ la scelta della giusta strategia di comunicazione che diviene indispensabile per ottenere i risultati desiderati. Le ultime evoluzioni del SEO – SEM, l’arrivo in Italia dell’article marketing, testimoniano questa mia visione: le figure SEO e SEM si fondono e non basta più conoscere algoritmi e motori di ricerca, bensì essere un buon comunicatore e pensare a soddisfare sempre le aspettative dell’utente.

Con questi intenti, da libero professionista, ho aperto un’agenzia di comunicazione e marketing, orientata al cliente, e non al prodotto:


D'altronde come dice Jacob Nielsen, guru dell'usabilità, autore del decalogo dell'usabilità dei siti internet, realizzare un sito significa comunicare:

Quando analizzo i siti web, spesso trovo che il contenuto è più importante degli altri aspetti del design nel determinare il successo dell’esperienza complessiva dell’utente. Tutto è collegato, e non si può ottenere un’alta qualità se, per esempio, la navigazione è confusa o il motore di ricerca funziona male. Gli utenti sono nel web per il contenuto, non per l’interfaccia grafica o per la tecnologia. Siti web che non sono in grado di comunicare con chiarezza, è come se non esistessero. Gli utenti fanno uso del bottone “back” dopo poche pagine se non trovano informazioni valide che rispondano in modo chiaro e conciso ai loro bisogni. La comunicazione è lo scopo di internet e una comunicazione scadente è la causa più frequente del fallimento dei siti web